Il 9 settembre 2022 si è tenuto a Bologna, presso il 34° Salone internazionale del biologico e del naturale, il convegno “Applicazione di metodi innovativi per la rintracciabilità dei prodotti dell’agricoltura biologica: il progetto INNOVABIO”.
L’evento, organizzato da Federbio assieme al CREA, ha presentato i risultati del progetto INNOVABIO finalizzato alla validazione di metodi per definire se un prodotto sia ottenuto o meno da agricoltura biologica.
Il progetto, realizzato con finanziamenti del Mipaaf, si basa su un metodo analitico del rapporto isotopico dell’azoto su campioni di prodotti, foglie e terreno, finalizzato a potenziare la capacità discriminatoria tra prodotti biologici e prodotti convenzionali, anche al fine di contrastare comportamenti fraudolenti finalizzati a commercializzare per biologici prodotti che in realtà non lo sono.
L’analisi isotopica è stata scelta perché in grado di individuare l’azoto 15, la cui percentuale varia sensibilmente tra metodo biologico e convenzionale a causa della differente fertilizzazione del suolo: i fertilizzanti ammessi dal metodo biologico hanno infatti un rapporto isotopico più elevato. Per rendere più attendibile il metodo, applicato in particolare sulle orticole, è stato usato l’approccio multivariato estendendo l’analisi anche a parametri chimico-fisici (pH, peso fresco, resistenza al taglio,..) e nutraceutici (polifenoli totali, vitamina C,..).
Gli esiti hanno evidenziato che l’azoto 15 può contribuire alla differenziazione tra prodotti orticoli biologici e convenzionali per integrare la tracciabilità documentale o le informazioni sull’analisi dei residui di pesticidi sia a livello di campo che di vendita al dettaglio. In caso di situazioni miste che potrebbero “inquinare” i risultati (uso del sovescio, impiego di fertilizzanti bio nella pratica convenzionale o viceversa), un modello di analisi multivariata che aggiunga altri parametri di qualità può concorrere ad una maggiore affidabilità del metodo, in quanto i polifenoli totali risultano generalmente più alti nel biologico, mentre i parametri chimico-fisici mediamente presentano valori comparabili.
L’analisi del CREA ha rilevato anche l’importanza di implementare database di riferimento per le diverse produzioni oggetto di studio, contenenti range di variabilità chimica e isotopica derivati dal progetto INNOVABIO, da mettere a disposizione delle istituzioni e delle autorità di controllo, al fine di tutelare sia gli operatori onesti che i consumatori.